Chiara Roversi

“L’ULTIMA TESTIMONE” di Chiara Roversi

Ci sono nomi che affondano le radici in storie antiche, tramandati di padre in figlio come sigilli di appartenenza. E poi ci sono nomi che nascono nel vuoto, assegnati da mani estranee, privi di memoria e di eredità. Malacorti è uno di questi. Un cognome nato da un atto burocratico, dalla decisione impersonale di chi, senza conoscerne il destino, ha dato un’identità a chi ne era privo. Al capostipite, che all’epoca fu abbandonato alla nascita, fu assegnato questo nome in modo arbitrario. Chi lo porta non ha una vera storia da raccontare, l’unica conosciuta è tutta racchiusa in quel nome, un giudizio e un pregiudizio verso una madre invisibile, che come recita l’atto di nascita rimase “illegittimamente incinta”, incauta, imprudente, per questo…MALACCORTA. Oggi, dopo 150 anni dalla nascita del primo Malacorti, la discendenza è ridotta ad una sola persona: mia figlia. Lei è l’ultima Malacorti. L’ultimo ramo del suo albero. L’ultimo testimone di questa fragile eredità che dopo di lei potrebbe essere dimenticata per sempre.

Didascalie:

  1. Mia figlia che tiene tra le sue mani il suo albero genealogico
  2. L’atto che decreta la nascita del suo nome
  3. L’unica foto del primo Malacorti
  4. Il suo albero sradicato dalla terra
  5. Le generazioni del passato che hanno portato avanti il nome
  6. I rami che tentano di generare discendenza
  7. Mia figlia con suo padre che le ha dato il nome. I Malacorti del presente
  8. L’impronta nell’attualità che ha annunciato l’arrivo di mia figlia
  9. L’albero disteso come sospeso tra le radici che non vuole lasciare e i suoi rami spinti inevitabilmente verso il futuro
  10. I lunghi capelli di mia figlia, come rami che raccontano chi è
  11. Lei, ultimo ramo fiorito del suo albero