“MEMORIE” di Marco Grillo
Ciò che è stato
La Legge di Saint Cloud (in francese: Décret Impérial sur les Sépultures) fu emanata da Napoleone a Saint-Cloud il 12 giugno 1804.
La legge imponeva che le tombe venissero poste al di fuori delle mura cittadine (motivazione igenico sanitaria) e che fossero tutte uguali (motivazione ideologico-politica, ”l’egalitè” della rivoluzione francese)
L’editto fu esteso al Regno d’Italia il 5 settembre 1806 e scatenò un intenso dibattito pubblico. Vari intellettuali tra cui Ugo Foscolo e Ippolito Pindemonte sostenevano che personaggi illustri rischiassero di non essere ricordati e magari fossero sepolti accanto a malfattori in sepolture anonime e poco visibili e che il culto dei morti avrebbe potuto essere abbandonato. A sostegno delle sue tesi il Foscolo, utilizzando lo stratagemma di scrivere una lettera al suo amico Pindemonte, scrisse il carme “Dei sepolcri”.
Ciò che resta
A seguito dell’editto napoleonico a Parigi furono creati, al di fuori delle mura cittadine, il cimitero di Montmartre a nord, il cimitero di Père-Lachaise a est, e il cimitero di Montparnasse a sud, mentre nel centro della città fu creato il cimitero di Passy.
Nel corso del tempo, con l’espansione urbanistica di Parigi questi cimiteri, a dispetto della legge di Saint-Cloud, sono stati inglobati nella città e sono diventati cimiteri monumentali.
Ciò che resterà
Attraverso tre esempi di sepolture illustri: Dalidà, Marguerite Duras, TristanTzara, “ciò che resta”, si collega al “cosa resterà” di questi personaggi: il loro apporto culturale e di memoria in tre aspetti la musica, la letteratura, l’arte.

